Come tanti genitori ad un certo punto mi sono posto la domanda di quale fosse lo sport più adatto ai miei due Arnesini. Decisamente contrario al calcio (chissà perché) ne parlo con un mio ex-professore di educazione fisica che mi scarta tutti gli sport più in voga, mi parla bene del rugby, del nuoto e dello skating. Manco a farlo apposta, vengo invitato al memorial dello skating rho anno 2006 dove prendo contatto per le iscrizioni con una signorina decisamente simpatica, alta longilinea a nome Elena che mi mette in lista d’attesa. L’ambiente risulta essere subito eccezionale, si fanno le gare e vengono tutti premiati con una fantastica coppa. Al piccolo Federico brillano gli occhi e non me lo dice, ma capisco che la vuole anche lui. Passato l’inverno 2006/2007 veniamo finalmente chiamati e qui conosco la sig.ra Carla, cordiale, ma inflessibile negli adempimenti da espletare per l’iscrizione, com’è d’altronde giusto che sia. Così Federico prova e gli piace, il fratello Lorenzo lo vede, prova anche lui e decide di iscriversi. Ecco belli e sistemati i due fratelli Arnese nello skating Rho dove comincia una bella avventura. Si comincia con il memorial del settembre 2007 e finalmente i due balenghi “vincono” la loro bella coppa in quanto primi classificati come tutti gli altri. E uno qui capisce che questi qui ci sanno fare. Piano piano, faccio conoscenza delle persone che mantengono viva questa fiammella nei nostri cuccioli, in modo disinteressato, senza chiedere nulla in cambio, con un impegno che pochi sanno mettere senza avere un tornaconto, se non quello della soddisfazione di proseguire questa esperienza coinvolgente. La signorina Elena scopro che è un’allenatrice e che insieme ad un certo signor Sebastiano si occupa dei piccoli pattinatori e aspiranti tali. C’è anche una certa signorina Agnese che ogni tanto viene anche lei ad allenare i piccoli. Faccio conoscenza del presidente Rolando e di un certo Enzo che si definisce “direttore sportivo” e scopro, con particolare piacere che sono tutt’e due camperisti, come me. Nel gruppo dei genitori trovo papà Gianluca che conobbi al corso di nuoto propedeutico quando i nostri bimbi avevano circa 6 mesi. Ad un certo momento ci viene chiesto se vogliamo far fare le gare ai nostri eredi, dopo un consulto si decide di si. Solo Lorenzo però, Federico deve aspettare i 7 anni. Dopo i mesi invernali in palestra arriva la primavera ed arrivano le convocazioni per le gare. Decidiamo di partecipare alla prima di Giussano dove ci rechiamo la sera prima in camper e dove ci aspettavano Rolando ed Enzo con le rispettive famiglie.
Beh, signori, se l’Italia non è andata a catafascio è perchè c’è gente così. Semplice, impegnata costantemente nell’educazione dei propri figli ai valori sani e capaci di trasmettere questi a chi ruota intorno a loro, impegnandosi anche, oltre tutto il resto in questa avventura a rotelle.
E poi c’è la gara. Occhi puntati sui nostri piccoli, gran batticuore, mille pensieri e arriva il tifo. Bello, che arriva da tutti, dal cuore di tutti per tutti i nostri “atleti”. Urlo i nomi di chi non conosco con lo stesso entusiasmo di quello usato per mio figlio. Mi appassiono come non credevo di potermi più appassionare per uno sport. è un crescendo di entusiasmo perchè capisci che loro ce la stanno mettendo tutta e anche se arrivano ultimi viene spontaneo complimentarsi e incoraggiare in modo ancora più convinto. Papà Gianluca ci mette il suo cucinando una fantastica grigliata. Ed ecco creato un gruppo di persone ed un ambiente assolutamente ideale per genitori e bambini, che dopo le gare giocano felici. E così per tutte le competizioni, dove si ri-trova ogni volta il piacere di stare insieme, fare il tifo più sfrenato che si può, per tutti, senza arrabbiarsi gustando i piccoli piaceri che una semplice qualificazione ti dà e gioendo per una strepitosa vittoria del piccolo Massimiliano o del fantastico Giacomo. Così, gara dopo gara, allenamento dopo allenamento, prendo sempre più coscienza dell’importanza del lavoro svolto da queste persone prima, durante e dopo le competizioni. L’impegno di Elena e di Agnese, l’esperienza di Sebastiano, il lavoro di Enzo e Rolando, l’organizzazione della sig.ra Carla. E poi ci sono Andrea che allena campioni come Giacomo, Claudia e Patrizia che trovano sempre le parole, le urla e le leccornie giuste per i nostri piccoli e grandi atleti. Insomma, che dire di più, spero di poter proseguire questa bella esperienza insieme a quelli che credo e spero di poter definire “amici” dello skating rho. Dico “spero” perchè dipende tutto da loro, dai bambini.br> Un grande GRAZIE e un caro saluto a tutti da Fabio Arnese.
FORZA SKATING RHO!